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Scuola di preghiera

Dalla Chiesa saliva a Dio

una preghiera per lui (At 12, 5)

Atti 12, 1-17

La Chiesa intercede 

Attendere la Parola

Preghiamo il Salmo 125 (126).

         In questo Salmo si parla di una liberazione, di un prendere coscienza della liberazione che il Signore ha operato, una liberazione che dà senso alla prigionia, così come il raccolto dà senso alla fatica della semina, dell’aratura. Cioè la capacità di leggere le cose comprendendo quello che è accaduto, che cioè il Signore ha fatto grandi cose.

 

  1. Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,

ci sembrava di sognare.

  1. 2 Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,

          la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:

“Il Signore ha fatto grandi cose per loro”. 

  1. 3 Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
  2. eravamo pieni di gioia. 
  3. 4 Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. 
  4. 5 Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. 

6 Nell’andare, se ne va piangendo,

portando la semente da gettare,

ma nel tornare, viene con gioia,

portando i suoi covoni.


Ascoltare la Parola

Atti 12, 1-17 

Suddivisione del testo 

  1. 1-2: Erode uccide Giacomo vv.: 3-6:               Erode imprigiona Pietro e la chiesa prega
  2. 7-11: liberazione, cioè resurrezione di Pietro vv. 12-17: Pietro va dalla comunità

 

1                 Ora in quel momento
                            il re Erode mise mano

                            a maltrattare alcuni della chiesa.

2                 Ora uccise di spada Giacomo,

                            il fratello di Giovanni.

3                 Ora, visto che era gradito ai giudei,

                            aggiunse di prendere (= concepire) anche Pietro

                            - erano i giorni degli azzimi –

4                 e, avendolo catturato,

                            lo mise in carcere,
                            consegnato in custodia
                            a quattro quaterne di soldati,
                            volendo farlo comparire davanti al popolo
                            dopo la pasqua.

5                 Pietro era dunque custodito in carcere;

                            e una preghiera intensa

                            era fatta dalla chiesa a Dio per lui.

6                 Ora, quando Erode stava per esibirlo,

                            in quella notte Pietro
                            stava dormendo tra due soldati
                            legato con due catene;
                            e la guardia davanti alla porta
                            sorvegliava la prigione. 

7                 Ed ecco un angelo del Signore sopraggiunse

                            e una luce rifulse nella cella.
                            Ora, colpito il fianco di Pietro,
                            lo svegliò dicendo:

                            Alzati in fretta.

                            E gli caddero le catene dalle mani.

8                 Ora l’angelo disse a lui:

                            Cingiti e calza i tuoi sandali.

                            Ora fece così.
                            E gli dice:
                            Gettati addosso il tuo mantello
                            e segui me!

9                 E, uscito, seguiva.
                            E non sapeva che era vero
                            ciò che accadeva per mezzo dell’angelo
                            e gli pareva di vedere una visione.

10               Ora, avendo attraversato
                            la prima guardia e la seconda,
                            giunse alla porta di ferro,
                            quella che conduce nella città,
                             che automaticamente si aprì loro
                             e, uscito, proseguirono per una strada
                            e subito l’angelo
                            andò via da lui.

11               E Pietro, tornato in se stesso,

                            disse:

                            Ora davvero so che il Signore
                            inviò il suo angelo
                            e mi strappo da
lle mani di Erode
                            e da tutta l’attesa
                            del popolo dei giudei. 

12               E, avendo riflettuto,
                            venne in casa di Maria,

                            madre di Giovanni soprannominato Marco,

                            dove molti erano riuniti e pregavano.

13               Ora, avendo bussato alla porta dell'ingresso,

                            una serva di nome Rode

                            sopraggiunse a sentire;

14               e, riconosciuta la voce di Pietro,

                            per la gioia non aprì il portone,
                            ma corse dentro ad annunciare
                            che Pietro stava davanti al portone.

15               Ora essi le dissero:

                            Tu sei matta!.

                            Ora essa insisteva

                            che era così.
                            Ed essi dicevano:

                            è il suo angelo.

16               Ora Pietro rimaneva a bussare.
                            Ora, avendo aperto, lo videro

                            e furono fuori di sé.

17               Ora, fatto loro cenno con la mano di tacere,

                            raccontò [loro] come il Signore

                            l’aveva tirato fuori dalla prigione
                            e disse:

                            Annunciate a Giacomo e ai suoi fratelli
                            queste cose.

                            E, uscito, andò in un altro luogo.


Leggere la Parola

 

         Questo racconto con il successivo è un po’ un crinale narrativo che chiude l’epoca di Gerusalemme - poi si tornerà solo per il Concilio con il cap. 15 – e inizia la nuova epoca del Cristianesimo che va verso i pagani. Quindi nasce il Cristianesimo con la sua universalità aperta ad ogni uomo.

         E qui Pietro fa la grande esperienza di morte e risurrezione: si trova - è un notturno - al buio, nel carcere, come in un sepolcro, che dorme, come fosse morto. Il mattino dopo avrebbe dovuto essere ucciso, presentato al popolo per essere ucciso. Viene liberato e non ci crede, pensa sia un sogno. Ed è il risveglio, la risurrezione di Pietro, il quale finalmente, quando torna in sé capisce tutto e allora se ne va in un altro luogo e vedremo dove va a finire. Questo altro luogo sono gli estremi confini della terra. Finalmente nasce, è gettato fuori, senza neppure entrare in quella porta e si conclude anche l’epoca di Pietro che finora è stato il protagonista negli Atti; succederà quella di Paolo che evangelizza le genti e Pietro ha posto il fondamento della chiesa in Israele, l’ha aperta lui ai pagani involontariamente, e poi è costretto ad andare lui, per costrizione di persecuzione, verso i pagani. Quindi la miglior maestra di vita è sempre la storia e gli angeli che ti guidano, mentre tu non ci credi e ti sembra un sogno. Pietro qui è “concepito”: è lo stesso vocabolo che Luca, nell’annunciazione, dice di Gesù che è “concepito”; così anche nell’orto, Gesù dice ai nemici: siete venuti a concepirmi? Catturare è = a concepire. Cioè il male concepisce il bene, lo prende e ce l’ha in mano e l’altro si consegna in mano.

         Qui è la Pasqua, è la Pasqua in cui nascerà Pietro nuovo, l’uomo nuovo.

         E sale una preghiera intensa. Questa preghiera è la forza, il motore della vita apostolica e della storia ed è comunione con Dio, ed è intercessione. Gesù aveva pregato per Pietro - perché satana aveva cercato di vagliarli, e anche Pietro cadrà – e aveva detto: ma io pregherò per te perché non venga meno la tua fede perché tu poi sostenga i fratelli. E Pietro cosa fa? Si affida, infatti dorme. È lì che dorme tranquillo come il bambino svezzato in braccio a sua madre, o come sulla barca, praticamente vuol dire che ha accettato la morte, se no non puoi dormire, sapendo che ti ammazzano il mattino dopo.         Lui dorme sereno e tranquillo. E tra l’altro la morte è l’unico atto di fede che certamente faremo tutti: ci affidiamo, per forza, e dormiremo sereni e tranquilli, almeno dopo. È l’unico atto di fede reale che tutti faremo. E Pietro l’ha già fatto in anticipo dovendo morire. E vediamo cosa capita. Quindi qui Pietro davvero è morto, è nella tenebra, è finito! Dentro questa esperienza di morte Dio opera: fa risorgere!

Pregare la Parola

Venerdì 26 maggio ore 21.00

Scuola di preghiera

La Chiesa intercede: Atti 12, 1-17

 


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